I proventi derivanti dalla cessione o concessione in uso di un marchio da un privato a una società, sono imponibili?
Nella relazione governativa all’art.49, ora art.53 del Tuir ( Testo unico delle imposte sui redditi) si legge che i redditi derivanti a un soggetto privato dall’utilizzazione economica di un marchio di fabbrica e di commercio non sono da comprendersi tra i redditi da lavoro autonomo, nè tra redditi diversi. Tuttavia, la risoluzione 30/E del 16 febbraio 2006 ha ritenuto di attribuire rilevanza impositiva, limitatamente alla esecuzione del contratto di “concessione” e non anche di “cessione” per l’utilizzo del marchio, in quanto suscettibile di essere annoverato nella più generica e residuale fattispecie giuridica consistente nell’assunzione dell’obbligo di fare, non fare,permettere, ex art.1, comma 1, dell’art. 67 del Tuir ( da dichiarare nel quadro RL di Unico persone fisiche, sez. II-A ). In ogni caso la società cessionaria o utilizzatrice del marchio è legittimata a dedurre gli importi corrisposti al dante causa del bene, quale che sia la fiscalità in capo a quest’ultimo.
( Avv. Francesco Reggio )